"Nel mese di aprile del 1953, poco dopo l’omaggio riservato alla memoria di D’Annunzio, Beretta ebbe a sorpresa come testimonial un altro grande uomo d’azione del secolo ventesimo.(...) il personaggio destinato a diventare il più famoso agente segreto del mondo (almeno di nome), James Bond, fece il suo esordio in un romanzo intitolato Casino Royale."
James Bond era un intenditore e la sua pistola di fiducia era una Beretta. Oltretutto, anche se il suo capo poteva credere che egli avesse bisogno di qualcosa di più pesante, la piccola Beretta, da indossare senza rovinare la linea dello smoking, ha molti sostenitori, (..)

È certamente di questo avviso l’autore di The Gun Digest Book of Beretta Pistols: «Grande precisione e affidabilità estrema rendono la Beretta calibro .25 la pistola preferita nel mio libro. Tante di queste pistole tascabili sono propense ai guasti. Le Beretta .25 no. Non c’è pistola più affidabile in questo calibro»
Infatti Ugo Gussalli Beretta sostiene che negli anni Cinquanta suo nonno Pietro Beretta avesse una marcata predilezione per «la pistola di Bond», il Modello 418. «Ricordo che mio nonno teneva con sé la sua Modello 418 ovunque, anche di notte sul comodino.» Ricorda anche che la pistola personale di suo nonno, dorata e incisa a mano, era un oggetto di bellezza, a differenza dell’esemplare spartano di Bond.
(...) 
|