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Come montare un red dot sulla tua carabina da caccia da vero armaiolo

red dot montato su carabina da caccia

Se c’è una cosa che negli anni ha modificato veramente il modo di cacciare il cinghiale, è il punto rosso. Veloce, intuitivo, perfetto per quei tiri istintivi che ti fanno battere il cuore durante una battuta. Ma, anche se all’apparenza potrebbe sembrare un oggetto piuttosto semplice, non basta avvitarlo alla bell’e meglio sulla carabina e sperare che funzioni. Montare un red dot è un lavoro di precisione, e se vuoi che diventi il tuo miglior alleato nel bosco, ci vuole attenzione. Questa vuole essere una guida passo passo su come farlo al meglio.

 

Innanzi tutto, bisogna tenere presente che ogni carabina è diversa dall’altra. Modelli come la Beretta BRX1 spesso hanno già una base pronta per montare un red dot, mentre altre, magari meno recenti, potrebbero aver bisogno di un adattatore o di una slitta Picatinny.

Meglio gli attacchi fissi o a sgancio rapido?

attacchi carabina red dot

Carabina con red dot montato sulla slitta Picatinny, pronta per il fissaggio e la calibrazione dell’ottica.

La regola d’oro nel montaggio del red dot? Il punto rosso deve stare il più vicino possibile all’asse della canna. Più è basso, più sarà facile imbracciare e puntare senza perdere la posizione della guancia sul calcio. Se il red dot è troppo alto, ti troverai a “cercarlo” con lo sguardo, rischiando di perdere anche quella frazione di secondo che fa la differenza tra un colpo di successo e una padella senza scuse.

 

A questo punto si apre il dibattito se siano meglio gli attacchi fissi o quelli a sgancio rapido.

 

Gli attacchi a sgancio rapido sono comodi: se il red dot si danneggia in qualche modo (e può succedere), puoi toglierlo in un attimo e tornare alle tacche di mira. Gli attacchi fissi, invece, una volta montati, non si muovono più. La mia esperienza? Dipende da te e da come cacci. Ma una cosa è certa: non si deve risparmiare sugli attacchi. Un attacco troppo economico e che “balla” è un disastro annunciato. Investi in qualità, scegli la robustezza. È importante che il tuo red dot resista agli urti contro i rami o alle vibrazioni di un viaggio su terreni sterrati.

Dove si monta il red dot?

Come abbiamo detto prima: dove il tuo occhio lo trova istintivamente. Quando imbracci la carabina, il punto rosso deve apparire nel tuo campo visivo come per incanto. Se è troppo avanzato o arretrato, perderai tempo prezioso a cercarlo, e in una battuta il selvatico difficilmente ti concede una seconda chance. Il mio trucco? Fai qualche prova “a secco” a casa: imbraccia la carabina, chiudi gli occhi, poi aprili. Dove guardi naturalmente? Lì deve stare il tuo red dot.

 

Il serraggio del punto rosso è fondamentale. Stringere le viti “a occhio” è il modo più sicuro per rovinare tutto. Ogni attacco ha una coppia di serraggio precisa, e non è un capriccio: troppo stretto e si rischia di deformare l’ottica, troppo lento e il dot si sposterà dopo un paio di colpi. Usa una chiave dinamometrica, sempre. Per una slitta Picatinny, di solito, si parla di 1,5-2 Nm, ma controlla il manuale.

 

Una volta montato il red dot va azzerato. Non c’è spazio per l’approssimazione. È obbligatorio recarsi al poligono per una sessione di tiri di prova. Per la caccia al cinghiale, azzera pure tra i 50 e i 70 metri a seconda di dove sei abituato a cacciare. Nel fitto di un bosco maremmano potresti stare più corto mentre in una battuta in Ungheria sarebbe meglio abbondare. Spara, controlla il punto d’impatto, regola e ripeti. Non c’è fretta: un red dot ben azzerato significa colpi andati a segno quando il cinghiale sbuca dal fitto.

Quali sono le caratteristiche di un punto rosso di qualità

punto rosso

Cacciatrice in giacca ad alta visibilità verifica l’allineamento del red dot montato sulla sua carabina da caccia.

Un red dot di qualità è munito di regolatore della luminosità del punto. Con i modelli economici bisogna fare attenzione perché cambiare la luminosità può spostare leggermente il punto d’impatto. Ricordati anche che alle prime luci nel fitto di un bosco con luce un punto troppo luminoso può abbagliare mentre uno troppo debole sparire. Io suggerisco marchi di qualità come come Burris o Steiner perché a caccia la qualità paga sempre.

Montare e tarare un red dot, i nostri consigli

Un red dot montato bene non è solo un di più: è l’estensione della tua carabina e dei tuoi occhi, un compagno che ti dà fiducia quando il cuore batte forte e il cinghiale è a pochi metri. Fai le cose per bene, cura i dettagli, e vedrai che la differenza tra un tiro perfetto e una padella è tutta lì. Di seguito ti fornisco alcuni consigli pratici, raccolti in anni di esperienza fatti anche di errori! 

 

  • Non aspettare l’ultimo minuto: monta e prova il red dot con largo anticipo rispetto alla battuta e verificalo comunque ogni volta.

  • Imbraccia spesso: fai pratica con l’imbracciata per un paio di giorni, così il movimento diventa naturale.

  • Porta sempre una chiave dinamometrica: non si sa mai quando serve una registrazione al volo.

  • Rifai lo zero dopo i viaggi: le vibrazioni della macchina su terreni accidentati possono spostare qualcosa.

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