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Le differenze tra IPSC e IDPA: due mondi del tiro dinamico a confronto

Nel vasto universo dello sport di tiro action, due sigle emergono con forza per popolarità e diffusione: IPSC (International Practical Shooting Confederation) e IDPA (International Defensive Pistol Association). Spesso nominate insieme, rappresentano in realtà due filosofie di gara profondamente diverse, con regole, approcci e obiettivi distinti. Comprendere le differenze tra IPSC e IDPA è fondamentale non solo per chi si avvicina al tiro sportivo, ma anche per chi vuole scegliere consapevolmente la disciplina più adatta al proprio stile.

Due filosofie di tiro: sportivo vs difensivo

IPSC

Tiratore al poligono impegnato nell’estrazione rapida della pistola, abilità fondamentale sia nelle gare IPSC, sia negli scenari IDPA.

La prima grande differenza tra discipline di tiro come IPSC e IDPA risiede nella loro filosofia di base.

 

L'IPSC nasce con l’intento di creare uno sport dinamico, tecnico e spettacolare, dove il tiratore è chiamato a muoversi rapidamente, risolvere scenari complessi e colpire bersagli multipli in sequenze veloci. È un tiro puramente sportivo, dove contano tanto la precisione, quanto la velocità e la capacità di pianificare la strategia di gara rivolta esclusivamente al raggiungimento del risultato tecnico più performante (massimo punteggio nel minor tempo possibile sempre rispettando le assai stringenti regole di sicurezza).

 

Al contrario, l’IDPA è pensato per simulare situazioni di difesa personale. L’obiettivo è ricreare scenari realistici – come un’aggressione in auto o in un edificio – in cui il tiratore deve reagire secondo procedure verosimili, con particolare attenzione alla sicurezza, alla copertura e all’economia dei movimenti. È un tiro più tattico, in cui spesso è la gestione dello stress e della priorità dei bersagli a fare la differenza, la differenza principale è quindi legata alle vincolanti procedure di ingaggio dei vari bersagli che si pongono sulla linea di tiro dell’atleta che sono normate ma che possono essere anche imposte dal briefing dell’esercizio.

Armi e attrezzature: cosa cambia tra le due discipline

Le armi impiegate sono sostanzialmente molto simili ma vengono classificate in Division diverse.  Nelle competizioni di tiro IPSC, si impiegano pistole semiautomatiche anche altamente customizzate, con modifiche che includono mire ottiche, compensatori, impugnature elaborate e caricatori ad alta capacità. Le armi da fuoco sportive usate in IPSC sono spesso vere e proprie macchine da gara, progettate per prestazioni elevate. La buffetteria è canonizzata con delle specifiche precise che lasciano comunque ampio margine di scelta da parte del tiratore, sono spesso scheletrate e ridotte al minimo ingombro per garantire, la massima sicurezza di utilizzo con il minimo disturbo nell’esecuzione dell’esercizio.

 

In IDPA, invece, l’equipaggiamento deve riflettere quello di un cittadino armato comune: pistole da difesa, fondine interne o esterne con ingombri sempre celabili dal gilet (vest in inglese) obbligatorio (tutta l’attrezzatura deve essere nascosta dagli indumenti in condizione di pronto), e accessori realistici. Le modifiche alle armi sono consentite solo entro limiti molto restrittivi. L’obiettivo è mantenere l'equilibrio tra performance e credibilità difensiva. Nell’IDPA sono consentite armi in calibri a partire dal .32 auto (7.65 Br), che competono nella Division BUG (backup gun) ed alla partenza possono essere rifornite con soli 5 colpi.

Regole di gara: IPSC e IDPA a confronto

Un altro aspetto centrale per chi vuole orientarsi tra le due discipline riguarda le regole e le modalità di svolgimento delle gare.

 

Nel tiro dinamico IPSC, le regole prevedono scenari (chiamati "stage") molto variabili, con bersagli disposti a distanze diverse e in posizioni complesse. Il punteggio si calcola con un sistema che bilancia precisione e velocità: chi ottiene il miglior rapporto tra punti e tempo vince. La libertà d’azione è massima: ogni tiratore può scegliere la propria strategia e percorso, nel rispetto delle regole IPSC.

 

L’IDPA, invece, impone regole più rigide: i movimenti devono rispettare l'uso della copertura, l’ordine di ingaggio dei bersagli è spesso obbligatorio, e ogni violazione può comportare penalità. Il sistema di punteggio è pensato per premiare l’efficienza e il realismo. Le regole IDPA tendono a limitare le libertà strategiche per enfatizzare l'approccio difensivo.

Quale disciplina è più adatta ai principianti?

IDPA

Tiratore sportivo in ambiente indoor scenografico con luci rosse, che illustra l’approccio veloce e dinamico tipico delle competizioni IPSC, dove mobilità e precisione sono privilegiate rispetto alle tattiche di copertura tipiche dell’IDPA.

Domanda frequente tra chi si avvicina al tiro sportivo: meglio iniziare con IPSC o IDPA?


Non c’è una risposta assoluta, ma alcune considerazioni possono aiutare nella scelta. L’IDPA può risultare più accessibile per i principianti grazie all’uso di armi meno elaborate e all'enfasi sulla sicurezza e sulle procedure standardizzate. È una disciplina utile anche per chi è interessato al porto d’armi o all’autodifesa, poiché simula situazioni verosimili.

 

Dall’altra parte, l’IPSC affascina per il dinamismo e la possibilità di personalizzazione. È una disciplina che permette una crescita tecnica costante, ma può richiedere, in caso di crescita di interesse e di aspettative del tiratore, un investimento maggiore in termini di equipaggiamento e allenamento.

Un mondo in continua evoluzione

Sia IPSC che IDPA rappresentano oggi due facce di uno stesso mondo: quello delle discipline del tiro sportivo, sempre più apprezzate in Italia e all’estero. Entrambe promuovono la cultura della sicurezza, la disciplina mentale e la gestione del corpo sotto pressione.

 

Che si scelga la spettacolarità dell’IPSC o il rigore tattico dell’IDPA, l’importante è approcciare queste competizioni di tiro con il giusto spirito: quello dell’apprendimento continuo e del rispetto delle regole. In fondo, come dicono gli appassionati, ogni stage è una sfida con sé stessi prima ancora che con gli altri.

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